Pola: dalla spiaggia…ai tunnel sotterranei

polaCome si può trasformare una tranquilla giornata settembrina in spiaggia difronte alle isole di Brioni in una scoperta di tunnel? Ora ve lo spiego! Partenza da Trieste col morale sotto i tacchi…le ferie stanno per terminare, questo giorno di sole pare sia l’ultimo prima di una serie di giornate di pioggia e l’autunno è alle porte. Final destination la spiaggia di mare limpido di fronte Brioni; nel tardo pomeriggio proseguo poi per Pola per vedermi i colori rosei e pastello del tramonto avvolgere le antiche arcate dell’ Arena romana. Passeggiando tra le vie ancora brulicanti di turisti vengo attratta da un particolare cartello pubblicitario che titola: ZEROSTRASSE.

Mi avvicino quindi per leggere meglio e guardare la cartina correlata e scopro che quello è l’ingresso di un tunnel sotterraneo… e una curiosa socia Cat non può esimersi dal pagare il biglietto (15 kune/ 2 euro), indossare il maglione ed entrare a curiosare in questi rifugi polesi munita di macchina fotografica per documentare il tutto! Antecedentemente alla Prima guerra mondiale Pola era un importante porto di guerra e luogo di ancoraggio della flotta nonché strategico centro militare per la monarchia austroungarica del tempo e furono quindi realizzate ampie strutture fortificate e guarnigioni. Le autorità fecero costruire sotto i colli della città un ampio sistema sotterraneo di tunnel quali rifugi, gallerie, corridoi di comunicazione e magazzini di munizioni per mettere al riparo la popolazione in caso di attacchi aerei diretti.

Sotto la fortezza veneziana si trovavano quindi dei vani per sistemare la guarnigione, vari materiali e le munizioni, altri locali erano invece destinati a prigione per i soldati nemici. Le gallerie, piuttosto umide e un po’ fangose a causa dell’acqua che cola dalle volte sono lunghe 900 metri, si percorrono in 20 minuti, e collegano due parti del centro della città; vi sono quattro entrate differenti che convergono tramite corridoi ad uno spazio centrale dove trovano posto pannelli esplicativi con fotografie e descrizioni dello sviluppo dell’aeronautica e della idroaviazione del primo Novecento a Pola.

Nelle gallerie la temperatura varia tra i 14 e i 18 gradi a seconda delle stagioni, i corridoi sono larghi tra 3 e 6 metri e alti 2,5 e pare che potessero ospitare fino a seimila persone. I tunnel furono ampliati dopo la Prima guerra mondiale e durante la Seconda ne furono costruiti pure di altri, atomici, come ripari in caso di pericolo radiologicobiologico. Pensate che la capacità complessiva di ricettività di tutti questi rifugi polesi supera le 50.000 persone. Le panche per sedersi lungo le gallerie sono in cemento. Peccato che non vi siano maggiori spiegazioni rispetto a quelle riportate sul depliant e che non abbiano previsto dei giri guidati con più dettagliate informazioni sulla vita nei bunker (stile Kleine Berlin domacia). Ecco un po’ di foto della visita! FOTO GALLERY

Francesca Mereu