Dal mare al Carso

Dal mare al Carso (a piedi) con la Scuola Media di Muggia
 
 
"Per me non è una vera partenza come quando si parte con la corriera e si saluta dal finestrino", così commenta una ragazza della Ia B della Scuola Media N.Sauro di Muggia, mentre alle 8.00 del 25 ottobre ci avviamo dalla Strada delle Saline (Muggia, Trieste) lungo la strada sterrata della Valle dell'Ospo. In effetti la partenza è avvenuta a piedi e ci aspetta un bel po' di strada per raggiungere Ocizla, sull'altopiano carsico in Slovenia. Percorrendo la carrareccia alla base il bosco Vignano l'umidità si fa sentire in modo molto sensibile: in realtà si cammina tra il bosco a sinistra ed il Rio Ospo sulla destra. Superato il ponte sull'Ospo all'altezza del confine di stato, inizia il tratto in salita verso San Servolo. Il percorso si snoda toccando Caresana, poi Prebenico ed infine, con un bellissimo sentiero tra pini neri e querce giungiamo a San Servolo. La salita ed il sole ci hanno ormai ben riscaldato e ci meritiamo una sosta nei pressi del castello: la giornata tersa ci riserva uno splendido panorama. Devo dire che ragazzi e ragazze hanno affrontato molto bene questo primo tratto che sicuramente è il più faticoso. A questo punto sosta con pranzo al sacco nella dolina presso l'ingresso della Grotta di S. Servolo.
Il pomeriggio si svolge nella lunga traversata dell'altopiano di San Servolo fino alla depressione dove si aprono le grotte di Beka e Ocizla.
 
mare carsoInevitabile e frequente la domanda: "quanto manca?". Scontata la risposta: "un quarto d'ora". "Ma manca sempre un quarto d'ora!" esclamano i ragazzi. Devo dire che gli alunni hanno dimostrato sempre attenzione alle brevi spiegazioni lungo il percorso ed hanno anche manifestato molta curiosità chiedendo spesso notizie sui fenomeni carsici. A questo punto diventa quasi un mito raggiungere la grotta di cui avevo promesso la visita. Dopo essere passati davanti agli ingressi del Pozzo di Beka (Jurjeva Jama), della grotta dell'Arco Naturale (Miscotova Jama) e della Grotta della Cascata (Maletova Jama), eccoci finalmente nella dolina dove si apre la Grotta che immette nella Voragine di Ocizla (Ocizeliska Jama). Muniti di caschetti con illuminazione frontale percorriamo questa specie di galleria che ci permette di sbucare sul fondo del grande pozzo iniziale della Voragine. Ritornati fuori e ripreso il sentiero, con una breve salita arriviamo al bellissimo paesino di Ocizla dove ci sistemiamo nell'Ostello (Hostel Ociski Raj). Nell'attesa della cena (che si rivelerà pantagruelica) i ragazzi si sfogano giocando al pallone (ma non sono ancora stanchi?).
Alla sera li aggiorno sul percorso fatto: un totale di 14 km per un dislivello di oltre 500 metri! Bellissimo il momento conviviale dopo la cena con un laboratorio di "palacinche" che ha visto tutti gli alunni impegnati nella preparazione di questi dolci molto apprezzati anche dagli adulti.
 
La mattina del 26 ottobre dopo la colazione ci si avvia verso la strada del ritorno. Da Ocizla imbocchiamo il Trigrovska pot, un bellissimo sentiero che attraversa i pendii del flysch percorso da quegli stessi torrenti che più sotto abbiamo visto inabissarsi nelle grotte il giorno precedente. Il sentiero collega Ocizla con il paesino di Beka, dove parte il "Sentiero dell'Amicizia", inaugurato nel 1981, che ci porta in discesa fino a Bottazzo, in Val Rosandra. Dopo la sosta per il pranzo, essendo in anticipo sui tempi previsti (tutti troppo bravi!), possiamo permetterci qualche deviazione per ammirare la cascata, salire alla chiesetta di S. Maria in Siaris e "sentire" quanto fredda è l'acqua del Torrente.
L'itinerario a piedi si conclude con la visita all'Antro di Bagnoli che, assieme alla sorgente del lavatoio, rappresenta lo scarico e il riaffioramento delle acque che per via sotterranea qui fuoriescono dopo essersi inabissate nelle grotte di Beka e Ocizla. Saluto alunni e insegnanti con l'ultimo aggiornamento: con gli 11 km del secondo giorno possiamo essere orgogliosi di aver percorso un anello di 25 km attraversando meravigliosi ambienti tra mare e Carso.
Partecipanti: 22 alunni della classe Ia B della Scuola Media N. Sauro di Muggia (TS), tre insegnanti (Manuela Blaschic, Martina Bigotto e Matteo Morasut. Accompagnatori: Luca Trevisan, Claudio Schiulaz e Sergio Dolce