Si è concluso il campo “Canin 2018”, che quest’anno si è svolto dal 4 al 19 agosto con base a 220 0m, sui pianori sotto il Monte Leupa. Dopo un tumultuoso inizio, causato da un intervento di soccorso speleologico che ha allontanato molte forze per alcuni giorni, le attività sono finalmente potuto entrare nel vivo. Ben 18 tra soci CAT e amici si sono alternati nella ricerca di nuove cavità, nell’allargamento di passaggi che hanno aumentato lo sviluppo di cavità in esplorazione, nella riesplorazione di grotte dimenticate ormai da decenni, nel rilievo di quanto trovato, nonché nell’istruzione e perfezionamento della tecnica dei “neofiti” (vista la rara presenza al campo di ben quattro “under 30”). Anche quest’anno la Grotta del Giglio ha dato buone soddisfazioni, crescendo soprattutto in sviluppo, che raggiunge ora i 440 m, con una profondità di 252,5 m. Giglio a parte, in una vecchia grotta ferma a - 38 m, ribattezzata “del Neofita”, l’allargamento di un oblò in roccia viva ha consentito di raggiungere un nuovo fondo posto a - 82 m, dove uno stretto meandro soffiante blocca per ora il passaggio. Della ghiaia sul fondo di una cavernetta blocca invece la prosecuzione in una nuova cavità, battezzata Karlovačko, ferma a - 35m. Altri anfratti sono stati esplorati senza i risultati sperati; alcuni punti promettenti saranno comunque oggetto di ulteriori indagini il prossimo anno. FOTO GALLERY
Daniela Perhinek