Salita al Monte Tura

primulaLa Sezione Montagna del Club Alpinistico Triestino ha organizzato per domenica 27 maggio 2018 la salita al M.Tura (Valle del Vipacco, Slovenia). Ben dodici soci si sono dati appuntamento alle ore 8.00 nei pressi del quadrivio di Opicina per raggiungere poi la Valle del Vipacco ed il parcheggio in località Gradischie pri Vipavi (m 255 s.l.m.). L’area è attualmente ben valorizzata ed è attrezzata con un campeggio, una zona sportiva e pure un posto di ristoro dove si può trovare in vendita anche attrezzatura per l’arrampicata. Sulle pareti soprastanti, rivolte a sud-ovest è stata inaugurata nel 1969 una via ferrata (Plezalna Pot) realizzata dal Planinsko drustvo Vipava e dedicata a Fric Furlan e quindi soprannominata “Furlanova”. Negli altri settori rocciosi, sia a destra che a sinistra dello sperone con la ferrata, sono state chiodate in questi ultimi anni moltissime vie di arrampicata di varie difficoltà che costituiscono una eccezionale palestra di roccia.

Prima di raggiungere l’attacco della via ferrata, ci fermiamo nel bosco in una comoda radura con panche e tavolino: ne approfittiamo per indossare imbraghi, set da ferrata e caschi. Ottima scelta! In effetti dove inizia la via ferrata (m 350 s.l.m.) c’è poco spazio e quel poco è occupato da persone che si stanno attrezzando. Ne approfittiamo per iniziare la nostra salita. Siamo in nove, in quanto tre di noi hanno preferito imboccare il ripido sentiero che porta nello stesso punto dove la ferrata finisce. Da lì proseguiamo assieme fino alla cima del Gradiska Tura (m 793). Bellissimo il panorama sulla Valle del Vipacco, anche se il sole ora comincia a scaldare un po’ troppo. Non ha importanza, dopo una sosta e le foto di rito riprendiamo il cammino e, attraversando zone boscose (e più fresche) di faggio e abete bianco, raggiungiamo l’agriturismo Nanos - Abram (m 901 s.l.m.). Dopo una rilassante pausa favorita dall’amenità del posto, riprendiamo il cammino ed intraprendiamo la discesa per boschi e quindi per un antico sentiero parzialmente roccioso dove non pochi sono i solchi lasciati dal passaggio dei carri che con questo percorso raggiungevano l’altopiano del Nanos. Purtroppo abbiamo dovuto evitare la deviazione per Plaz, punto roccioso molto panoramico, a causa di un minaccioso temporale che ci ha inseguito (senza raggiungerci!) fino al parcheggio. Dato che il rientro è avvenuto prima del previsto si è potuto fare una capatina al vicino paese di Vipava, per visitare le sorgenti carsiche del Fiume Vipacco, fenomeno di grande interesse idrogeologico.

Note naturalistiche. Si sale in ambiente boscoso (prevalente querceto), che sulla salita ben esposta a sud-ovest viene arricchito da elementi mediterranei come ad esempio alcuni esemplari di leccio (Quercus ilex). Più in alto, dopo la fine della ferrata, la vegetazione diventa tipicamente quella del Carso montano, mentre si apre vastissimo il panorama sulla valle del Vipacco. Nei pressi della cima del Gradisca Tura fiorisce in primavera la primula orecchia d’orso (Primula auricula), che può essere considerato un relitto post glaciale. La traversata fino all’agriturismo Abram avviene tra boschi e pascoli, prevalentemente in ambiente di pineta e abeti-faggeta. Anche la fauna è molto ricca ed è rappresentata da mammiferi come il cervo, il capriolo, il camoscio, il cinghiale, la lepre, la donnola, la faina ed il tasso. Presenti, ma di difficile avvistamento, l’orso, il lupo, la lince ed il gatto selvatico. Tra gli uccelli ricordiamo l’aquila reale, il corvo imperiale, il picchio nero, il picchio verde ed il picchio rosso, il picchio muratore, la civetta nana, la civetta capogrosso, il gufo comune, il gufo reale e l’allocco. FOTO

Il coordinatore della Sezione Montagna

Sergio Dolce