Esplorazioni - scavi in grotta

 

giglio meandro finaleMonte Canin. Buone nuove dal "Giglio" - Domenica 15 novembre

Le giornate di bel tempo secco e stabile hanno permesso di fare un'altra puntatina alla grotta del Giglio, una "toccata e fuga" in giornata. Questa volta, visto che ha funzionato tutto: trapano, batterie, ecc., abbiamo continuato ad allargare il meandro in fondo. Ora si intravede qualcosa di più ampio sotto ai piedi e, la prossima volta, si riuscirà anche a scendere. Vedremo cosa ci aspetta. Partecipanti: Paolo Alberti (Papo), Clarissa Brun e Duilio Cobol. FOTO GALLERY

 

 

grotta del giglioGrotta del Giglio - Canin (26 - 27 Settembre)

Sabato 26 Settembre sono iniziati gli scavi sul fondo del Giglio, ma qualche disguido tecnico non ci ha permesso di avanzare come volevamo lungo il meandro, speriamo che il tempo tenga per ritornare nelle prossime settimane. Domenica abbiamo aprofittato della splendida giornata di sole per andare a battere zona tra le quote 1700m - 1600m, dall'arrivo della vecchia funivia in giù, più o meno. Partecipanti: Papo, Clarissa, Andrea C.

 

 

 

trattoreGrotta del Trattore. Agosto - Settembre 2015

Conclusa la fase esplorativa della Grotta del Trattore. Dopo le prove con il ventilatore guidate dall'amico Zanini si è deciso di interrompere gli scavi.

 

 

 

canin Grotta del Giglio - Sabato 30 Agosto 

Eccoci di nuovo in Canin, abbiamo appena detto che Josef si rifarà e infatti sabato è stata la volta buona, Josef “new-entry” nella squadra esplorativa e battesimo del Canin. Abbiamo deciso di fare in giornata un salto al Giglio per allargare i passaggi del fondo e fare la risalita per cercare di acchiappare le finestre che si aprono lungo il camino da 30 metri. Quindi due squadre: Papo e Paolo Manfreda al fondo, Josef e Cla alla risalita.

Quelli del fondo non sono stati fortunati, il trapano non andava e dopo due ore di imprecazioni non proprio da educande (non le ho sentite ma posso immaginare…), per cercare di farlo funzionare non c’è stato verso. Le risalite non hanno portato dove si sperava, una chiudeva in una nicchia, le altre due riconducono a zone note, la pazienza di Josef è stata messa a dura prova: imperterrito ha fatto sicura, schivando le pietre che ogni tanto arrivavo giù dalla risalita. Quindi nulla di nuovo, si rimanda tutto alla prossima volta che si spera sia molto presto! Partecipanti: Paolo (Papo) Alberti, Paolo Manfreda, Josef Vuch, Laura (morosa de Manfreda) in esterno e Clarissa Brun

 

Grotta del Giglio

canin Sabato 29 agosto, tempo permettendo, si vuole ritornare in Canin per continuare le esplorazioni alla grotta denominata "del Giglio" trovata da Papo negli anni '90 e "ripresa in mano" durante il recente campo speleo. Le esplorazioni sono riprese, sono stati trovati alcuni tratti nuovi, adesso c'è da lavorare su due fronti: al fondo attuale della grotta, a circa -120 m, bisogna allargare dei passaggi, invece a -40 m dall'ingresso c'è da fare una risalita per vedere due finestre che si affacciano su un pozzo parallelo alla via principale. La partecipazione alle esplorazioni è aperta a tutti ed è inutile dire che serve più di una mano per andare avanti, vista la profondità contenuta (speriamo solo per ora!) la grotta è adatta a chi vuole iniziare a fare un pò di attività in Canin e vedere tipologie di grotte diverse da quelle del  nostro Carso. Per chi, invece, vuole solo accompagnarci e farsi un giro esterno i panorami offrono sicuramente un valido incentivo. Per info: Clarissa o Papo (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.)

Grotta Okkei - Giugno 2015

In data 13 Giugno iniziati lavori di scavo con Andrea C. e Papo; proseguiti il giorno 14 in un pozzo di 5 metri con Andea C., Clarissa, Papo, Tiziana, Paolo B., Laura e Emy; il 16 solo Andrea C. Il 21 giugno scavi con Andrea C., Clarissa, Papo (Andrea, amici del fante).

 

 

skerkŠkerk, Škerk e ancora Škerk - Marzo 2015

Ci eravamo lasciati l'anno scorso sognanti davanti a una fessura che, una volta allargata aveva dato un metro di respiro per poi riprendere la sua stretta via chissà verso dove, non troppo convinti ma sempre ottimisti avevamo deciso di andare avanti e provare ad allagare pure questa. Così con il nuovo anno, la squadra scavi composta da Papo, Laura, Andrea (fresco del corso di speleologia) e la sottoscritta ha dato una svolta ai lavori e allestito un cantiere a circa –160 metri. È stato portato il cavo elettrico fin sul fondo, tubi innocenti e tavole in modo da creare un terrazzo di contenimento per il materiale che sarebbe uscito dal fronte di scavo, il sig Boris ci ha fornito gentilmente il ventilatore (...per un “disguido”, chiamiamolo cosi, è mancato poco che ci arrivasse incontro giù per il pozzo d'ingresso...), fatto fuori questo siamo ricorsi a quello del CAT. A parte questi piccoli dettagli, i lavori sono continuati incessantemente sabati e domeniche, il ventilatore in aspirazione all'ingresso “forzava” la grotta ad invertire la sua normale direzione di respiro che è quella di tirare dentro aria dall'esterno, la fessura iniziava a soffiare in modo sempre più deciso e le nostre speranze a crescere assieme a lei.

Dopo nove uscite finalmente abbiamo avuto il sentore che là oltre poteva esserci qualcosa di importante o almeno così credevamo. Andrea è stato il primo a infilarsi nell'apertura tra il pavimento e il soffitto e a sbucare in una saletta dalle dimensioni di 8x4 metri; una vera conquista visti i passaggi precedenti, l'entusiasmo dei neofiti è sempre coinvolgente … ”muli xe un salon”! La sala forma, contemporaneamente, la base di due camini convergenti che probabilmente sono la continuazione naturale del pozzo di 30 m (P30) abbandonato qualche metro sopra e il soffitto di un altro ambiente che si trova qualche metro più in basso, Laura aveva, effettivamente, iniziato uno scavo sotto al P30 tempo addietro ma era troppo intasato dai detriti così l'avevamo abbandonato. Il pavimento della nuova sala quindi è “fittizio” misto massi e fango e dà accesso a un ambiente dall'aspetto meandriforme dalle dimensioni più o meno della sala sopra, un rigagnolo d'acqua continua a scorrere un metro più in basso, il fango abbraccia abbondantemente le pareti e pure noi e l’aria, tanta aria più fredda del solito, gira attorno.

Da dove arriva? Ricircolo? Che il ventilatore riesca a innescare una corrente in profondità nonostante le tante fratture presenti lungo il percorso? Che ci sia un'altra entrata che tira dentro aria dall'esterno? Non lo sappiamo. Per il momento prosecuzioni evidenti, e di immediato accesso, non ce ne sono, a dire il vero abbiamo sempre cercato la via dove scendere e nulla mai era scontato, forse anche in questo caso dobbiamo fermarci un attimo e guardare meglio. La morfologia anche in queste zone è molto interessante, il P30 è un unico grande pozzo a cascata che, in certi casi, assume le forme di un forra discendente dove sono ben evidenti le fasi di riempimento e deposito, quando crolli e depositi ostruivano la via preferenziale e diretta l'acqua scavava un altro percorso e, guarda caso, noi abbiamo seguito la stessa via arrivando fin qui. Prossime cose da fare: risalita dei camini visti (non si sa mai) e traverso nel fango: a metà parete del meandro finale, c'e la solita curva a gomito che impedisce di vedere oltre … chissà! Come sempre grazie alla famiglia Škerk che sopporta le nostre incursioni. Componenti squadra scavi: Paolo (Papo) Alberti, Andrea Chiorri, Laura Miele e

Clarissa Brun

 

repenTutto Repen 2007 - 2014

Gennaio 2015

Documentazione dell'Abisso di Repen: dal "big bag" ai "protei". Otto anni di attività, scavi, esplorazioni, ricerca. Una raccolta completa che racconta le esperienze vissute da un manipolo di speleologi che hanno dedicato tempo e soprattutto energie per raggiungere un sogno che forse un giorno (speriamo) diventerà realtà. LEGGI TUTTO

 

 

laura al Bila PecGrotta sotto il Bila Pec (Canin)

Ottobre 2014

Vista la bella giornata, sabato 18 ottobre Laura ed io abbiamo deciso di andare a farci un giretto in Canin. Già da qualche tempo Franco parlava di un buco sotto alle pareti del Bila Pec lato sentiero che porta all’omonima sella  trovato all’incirca 35 anni fa mai sceso e poi dimenticato. Come indicazioni avevamo una foto della parete scattata all’epoca e una  bella freccia rossa incollata per indicare la posizione dell’ingresso.  Effettivamente, a parte un po’ di vegetazione in più, la parete del Bila Pec non è cambiata poi così tanto  quindi  abbiamo intuito subito dove poteva essere e abbiamo anche capito subito perché non erano scesi: stretto, stretto e ancora stretto.  Tolti alcuni massi e smussati un po’ di spigoli, Laura è riuscita ad infilarsi e con non poche imprecazioni anche ad uscire, più tardi.  Dopo la stretta strettoia i giochi erano praticamente finiti  però togliendo alcuni detriti e scavando un po’ la solita aria si è fatta sentire, quindi almeno una seconda uscita questo buchetto lo merita. Clarissa Brun e Laura Miele VEDI FOTO

 

vignetta skerkAbisso Skerk

Ottobre 2013
Dopo i lavori di allargamento del meandro e dei due salti da 4 m che hanno portato via un bel pò di tempo causa il fango che non dà tregua alcuna, siamo fermi a circa - 170 m davanti all'imboccatura di un altro meandrino questa volta pulito. Naturalmente c'è molto da lavorare ma l'aria è sempre abbondante il che fa ben sperare.... Se vuoi leggere la "sua" storia... Clicca QUI. Per vedere le foto vai alla FOTO GALLERY

 


repenAbisso di Repen

Settembre 2013
Dopo oltre 120 uscite, iniziate nel 2007, abbiamo raggiunto le acque di base. Ci sono tre possibilità: "Potremmo verificare con maschera e bombola se si tratta di un sifone percorribile, potremmo seguire la frattura ad andamento orizzontale o potremmo cercare di svuotare il sifone" (tratto da un'intervista a Moreno nel 2011 - QUI). Per momento c'è il meandro che aspetta.

 

trattoreGrotta "nel poligono di tiro a Repen"

Giugno 2013
Poche parole: tutta da scoprire. Vista la pericolosità che rappresentava sono stati fatti dei lavori per mettere la zona in sicurezza. Quando Moreno è stata chiamato da Omar pensava al solito "buco" di qualche metro; così si è presentato con una corda da 40 metri ed è partito dal "paraurti" del pk. Grande sopresa poi quando si è accorto che i 40 metri non erano assolutamente sufficienti. Un meno 90 ancora da esplorare. FOTO GALLERY

 

 

grotta nuova BanneGrotta Nuova Banne

Agosto 2009 - Prove con l'aspiratore

Anna, Mario C., Maurizio R., Moreno, Remigio e Wawa

Foto di Maurizio R.