Ennio Gherlizza

 

18 Febbraio 1929 - 7 Settembre 2006

Ennio Gherlizza, classe 1929, era entrato giovanissimo nell’ambiente speleologico frequentando il Club Alpinistico Triestino nell’immediato dopoguerra e partecipando alle varie imprese culminate nel 1953 nel raggiungimento del fondo della Grotta Guglielmo in Lombardia, soprannominata allora “la Terribile”.

Seguì la scissione della sezione speleologica della società che diede vita all’attuale Gruppo Grotte “Carlo Debeljak”, segnando da lì a poco la fine del CAT.

Gherlizza non seguì la strada degli altri grottisti, ma fu proprio lui, una quindicina di anni più tardi, a ridare vita al Club Alpinistico Triestino rifondandolo dal nulla a seguito delle sollecitazioni del figlio Franco. Nei seguenti 35 anni di vita del gruppo, pur non praticando ormai più un’attività speleologica vera e propria, è sempre stato presente alle uscite sociali, non mancando di farsi carico della gestione della società, a costo di rimetterci di persona.

Anche negli ultimi due anni, ormai minato nel fisico e provato da lutti famigliari, non ha mancato di prestare il proprio aiuto, occupandosi pazientemente del generatore in funzione all’esterno della grotta, ai giovani impegnati nella riesplorazione dei quell’Abisso dei Morti che lo aveva visto protagonista da giovane.

Esperto calligrafo e paziente disegnatore, ha lasciato in silenzio la sua firma discreta su un’infinità di disegni e rilievi che hanno impreziosito le numerose pubblicazioni sfornate dal gruppo, e non solo.

Tratto dal testo di MK (Mauro Kraus) pubblicato sul n. 120, nov. 2006, della Gazzetta dello speleologo.

 

Negli anni ’80 ha curato con Spinella i primi numeri della rivista “La Nostra Speleologia”; ha ricoperto nel Club Alpinistico Triestino vari incarichi Presidente nel 1993,vicpresidente nel 1994, revisore dei conti dal 1997 al 2000, segretario dal 2002 al 2004). Il 17 dicembre del 1994, “per il suo pluriennale impegno nell’attività esplorativa nell’ambito del Sodalizio da lui guidato e della speleologia triestina” gli è stata assegnata la Targa al Merito san Benedetto Abate.

Dal Catasto risultano rilevate da Ennio Gherlizza le 1464 e 1698 Fr.

 

Bibliografia speleologica

1976: [con F. Zuppar] IIa spedizione speleologica sull’altipiano del Monte Canin dal 23 al 31 agosto 1975, C.A.T., Bollettino della Sezione Speleologica 1974-1975: 20-46, Trieste 1976

1980: [con G. Spinella] Note su alcune cavità presso Forni di Sopra (Alta valle del Tagliamento), La Nostra Speleologia, 3: , Trieste set. 1980

1980: [con R. Vaclik] Monte Canin miniera speleologica, Tuttocat, 1 (1): 12-39, Trieste 1980

1981: A proposito di tradizioni. Oilé grotista, La Nostra speleologia, a. II, n. 5: 7, Trieste giu.-set. 1981

1982: Tradizioni speleo canore, La Nostra speleologia, a. III, n. 7: 25, Trieste giu. 1982

2001: [con F. Zuppar] IIa spedizione speleologica sull’altipiano del Monte Canin 23- 31 agosto 1975, La Nostra Speleologia, n. u. 2001: 30-30,

 

Ulteriori notizie su Ennio Gherlizza si possono trovare in:

Gherlizza F., 2012: Muli de Grota, Centralgrafica, Trieste 2012, pp.248

Marini D. de Canedolo, 2010: Le grotte del Carso triestino dalla preistoria ai giorni nostri, vol. I, Duino Aurisina, 2010, pp. 168

Marini D. de Canedolo, 2011: Le grotte del Carso triestino dalla preistoria ai giorni nostri, vol. II, Duino Aurisina, 2011, pp. 182

Milella S., 2006: Ennio Gherlizza e il suo CAT, Tuttocat, n. u. dicembre 2006, Trieste 2007: 9-11 - LEGGI

Monaco L., In questo numero, Tuttocat, n. u. dicembre 2006, Trieste 2007: 1

 

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