Introduzione

La società nasce inizialmente come gruppo alpinistico vero e proprio, ma poche sono le notizie sull'attività dei nostri "vecchi"; sappiamo che la maggior parte di loro prediligeva la Val Rosandra sia come palestra di roccia sia come luogo d'escursione. Tra i nomi più prestigiosi ricordiamo Vittorio Di Maria e Bruno Toscan. Dopo una grossa crisi della società, iniziata a partire dal 1954, bisogna attendere il 1972 per rivedere il gruppo montagna vero e proprio. Tra i primi rifondatori, ricordiamo Edi Canu, Virgilio Zecchini, Gianni Cabrera e Giovanni Crismani, ai quali si aggiungono ben presto vecchie e giovani glorie sociali.

Nel 1973, muore in Val Rosandra il giovane rocciatore Elio Marussich ed il gruppo ha un po' di smarrimento che però ha breve durata. Infatti l'anno successivo le prime cordate sociali fanno la loro timida, prima apparizione sui monti della regione e sulle Dolomiti. Tra questi merita senz'altro una menzione Tullio Ranni che per tanti anni diviene l'anima trainante del gruppo rocciatori, prima di passare al CAI. In seguito il Gruppo Montagna vede alti e bassi, ma sempre, regolarmente riesce a portare a termine il consueto corso di arrampicata su roccia, giunto alla 18ª edizione.

Nel 1990 viene tentata anche una spedizione nella Repubblica di São Tomè, un'isola situata al largo del Gabon nel Golfo di Guinea. Otto soci del gruppo si impegnano per un paio di settimane nella salita di un monolito di basalto (360 m). A causa delle piogge torrenziali, che si abbattono sul luogo in quei giorni, il tentativo però fallisce. Ne rimane un bel filmato a diapositive, eseguite da Sergio Derossi, che il Club proietta più volte in ambito regionale. Altre spedizioni si susseguono: nel 1992, Yosemite Valley - USA e nel 1993, Marocco.

Tre soci, nel 1992, danno alle stampe, per conto delle Edizioni Lint, una guida intitolata "L'Arrampicata Sportiva a Trieste".

L'attività continua a livello personale e di gruppo ed in questi anni sono stati saliti, oltre che numerose vie classiche sulle Alpi Giulie e su quelle Carniche, anche buona parte dei 4000 nazionali tra i quali non possono mancare il Monte Bianco, il Monte Rosa, il Cervino e tanti altri. I componenti del gruppo stanno attualmente lavorando alla creazione di una guida che raccolga tutte la vie più classiche delle Alpi Giulie.