Restaurata la targa in ricordo di Carlo debeljak

targa cdIn occasione del recupero dei motorini e delle altre immondizie gettate nell'Abisso Silvano Zulla di Opicina Campagna (Carso triestino), ho avuto modo di constatare lo stato di abbandono in cui si trovava la targa che ricorda il giovane grottista del CAT deceduto, in quell'abisso, a soli 17 anni. Mi sono subito venute alla mente le innumerevoli volte in cui ero stato, con mio padre, alla commemorazione che ogni anno, in giugno, si teneva all'ingresso della grotta per ricordare il compagno caduto. Corone di fiori, i discorsi e i canti accompagnavano questa semplice, ma toccante, cerimonia. Credo che siano diversi anni che ciò non accade più e, questa convinzione, mi è stata data proprio dalla trascuratezza della lapide marmorea che è stata posta all'ingresso del pozzo d'accesso. Ritornato a casa mi è rimasto, per alcuni mesi, il chiodo fisso di volerla restaurare, semplicemente per fare un'azione che a mio padre avrebbe fatto piacere e che avrebbe senz'altro approvato. Così, dopo averne parlato con l'amico Lino Monaco, ci siamo recati all'ingresso della grotta e, in un'ora di paziente lavoro abbiamo pulito e restaurato la lapide. Questa che si vede oggi non è quella originale che venne collocata dai grottisti del Club Alpinistico Triestino in seguito al suo prematuro decesso. Quella precedente era in bronzo ed è stata trafugata da ignoti, probabilmente, per rivendere il metallo. Qualcuno, a questo punto, si chiederà chi era Carlo Debeljak. A questa domanda faccio seguire un breve inquadramento della persona e uno scritto inedito che mi è stato dato dall'amico Dante Cannarella in occasione dei 50 anni della fondazione del Club Alpinistico Triestino. Carlo Debeljak, era nato nel 1931, e divenne socio del Gruppo Grotte del Club Alpinistico Triestino nel 1946. Il Gruppo Grotte, all'epoca, era guidato da Almarindo Brena, che resterà capogruppo per circa un decennio, fino alla costituzione di un gruppo autonomo che prenderà il nome di Carlo. L'incidente mortale succede mentre risale la scaletta in "tandem", slegato e senza elmetto: una grossa pietra, smossa probabilmente dal compagno soprastante, lo colpisce alla testa, facendolo precipitare per 25 metri. Alla sua morte il Gruppo Grotte assume la denominazione di "Sezione Grotte Carlo Debeljak del Club Alpinistico Triestino"Negli anni successivi scopre e dedica alla sua memoria un profondo abisso sul Carso (Abisso Carlo Debeljak). Nel 1955 un gruppo di soci, compreso Almarindo Brena, si stacca dal CAT e va a costituire il Gruppo Grotte "Carlo Debeljak", tutt'ora attivo sul Carso triestino. Franco Gherlizza


FOTO GALLERY