Vrgorake novine

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Breve riassunto dell'articolo

LE ESPLORAZIONI DEGLI SPELEOLOGI ITALIANI NEL TERRITORIO DI VRGORAC

I membri del Club Alpinistico Triestino hanno esplorato alcune delle cavità più interessanti nei villaggi di Kokorići, Orah, presso la cava di Paklina e Otrići. Il gruppo di speleologi italiani ha deciso di esplorare il nostro luogo grazie alle segnalazioni della croata Erika Jurišević anche lei, membro del Gruppo Grotte CAT. Avendo frequentato nel 2011 la Scuola di carsismo con il programma denominato Interkras (Interdisciplinary studies of karstic landscapes) la giovane archeologa e speleologa ha avuto un'ottima introduzione nelle dinamiche e problematiche di questo territorio ed affascinata ha deciso di tornare, questa volta con il CAT. 

Sono state visitate ed esplorate le cavità di Bunina (le grotte Betina 1, 2 e 3) con l'intento di creare una mappa georiferita. La grotta Ružovača è stata esplorata, rilevata e disegnata, e da quello che ci dicono gli speleo italiani, dimora di tanti pippistrelli. Nel villaggio di Gornji Orah è stata esplorata la cavità Katavić, è stata discesa ed esplorata la grotta Golubinka e la cava di bitume di Paklina. L'ultimo giorno gli speleo si sono recati a Otrićiseoci, in compagnia del sindaco B. Dominiković che ha fatto gentilmente vedere agli speleo cavità occultate, mai esplorate ed una ricca collezione di interessanti rocce sferiche  trovate nel colle sovrastante il piccolo villaggio.

A conclusione della spedizione abbiamo parlato anche con gli speleologi Marko Cesarec, Clarissa Brun e Massimo Razzuoli che non hanno nascosto l'interesse e la voglia di esplorare meglio le cavità e le località indicategli dall'oste Zvonimir Pervan e dagli abitanti dei villaggi.

Le esplorazioni fin ora effettuate nelle sono state di carattere puramente informativo per il Gruppo triestino ma ora l'intento è quello di tornare per una grande spedizione speleosubacquea e speleologica con il fine di creare e presentare rilievi utili per Vrgorac dal punto di vista scientifico con possibili ricadute nella sfera del turismo. Erika fa notare che durante una sua pre- spedizione  aveva contattato ed esplicitamente chiesto permesso, appoggio nonché aiuto ai gruppi speleo croati Split e Mosor (che formalmente rispondono delle cavità di questo territorio); purtroppo ci sono state molteplici incomprensioni.  Erika ci racconta che in Italia i gruppi speleo curano le cavità del loro territorio (puliscono, esplorano, rilevano e fanno lavori di manutenzione) ma visto lo stato in cui si trovano molte delle cavità visitate in questi giorni riuslta che la positiva prassi italiana non viene esercitata a Vrgorac.

La speleologa Clarissa Brun sembra essere davvero soddisfatta delle potenzialità del nostro territorio ed aggiunge che non si tratta soltanto di potenzialità scientifica ma anche dal punto di vista visuale. Le cavità non sembrano essere molto profonde ma con un giusto approccio che consiste nella pulizia degli ingressi ed esplorazione (e conseguente affissione di informazioni esplicative) molte potrebbero diventare cavità fruibili. "Ma c'è ancora molto da fare; vorremmo certamente tornare e colgo l'occasione per ringraziare la gente del luogo che ci ha sempre fatto molto volentieri da guida"- aggiunge Clarissa. 

Erika Juaiszvic